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Fermenti lattici o probiotici: cosa scegliere?

Fermenti lattici o probiotici: cosa scegliere?

Fermenti lattici e probiotici sono sempre associati alla cura di disturbi gastrointestinali. Ma cosa sono nel dettaglio? Ecco cosa sapere in questo articolo di Nowfarma.

02/12/2021 10:47:00 | nowfarma

Cosa sono i fermenti lattici? Che differenza c’è tra fermenti lattici e probiotici? Spesso sentiamo parlare dell’importanza di questi microorganismi, soprattutto come cura per problemi come diarrea, gonfiore, colite o dispepsia. Proviamo a capire cosa sono nel dettaglio e che importanza hanno per il nostro sistema immunitario.

 

Probiotici: cosa sono?

Le linee guida dell’organizzazione mondiale della Sanità (OMS) definiscono i probiotici come “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, possono apportare un beneficio alla salute dell’ospite”.

Nel dettaglio per probiotici intendiamo dei microorganismi vivi appartenenti a specifici ceppi di batteri lattici, come Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus gasseri, Lactobacillus Casei e Bifidobacterium, che, giungendo vivi nell’intestino, colonizzano positivamente la mucosa intestinale, controllando la proliferazione di microorganismi nocivi e garantendo all’intestino un corretto equilibrio. 

È fondamentale precisare infatti che l'intestino non serve solo ad assorbire i nutrienti assunti con gli alimenti, ma è anche il principale organo immunitario, poiché ospita il 60 per cento circa delle cellule immunitarie.

Secondo le direttive del Ministero della Salute, un integratore di probiotici per essere realmente efficace deve fornire nella dose giornaliera una quantità di fermenti lattici probiotici vivi pari a un miliardo per ogni singolo ceppo.

 

Fermenti lattici: cosa sono?

“Fermenti lattici” è una definizione molto ampia e generica dei i batteri lattici, ovvero quei particolari microorganismi in grado di metabolizzare il lattosio (lo zucchero maggiormente presente nel latte) attraverso un processo chimico.

I microrganismi capaci di operare tale trasformazione appartengono in larga misura ai generi Lactobacillus, Lactococcus, Leuconostoc, Pediococcus e alla specie Streptococcus. I fermenti lattici si trovano nel latte e nel formaggio e vengono usati per produrre il latte fermentato (yogurt - kefir).

Ricordiamo che i fermenti lattici non probiotici non hanno effetti sulla flora batterica intestinale.

Infatti la trasformazione chimica del lattosio può essere effettuata da diversi ceppi di microorganismi batterici, ma solo alcuni di questi possono eseguire processi realmente utili e benefici per l’uomo: sono i fermenti lattici probiotici di cui si è parlato sopra.

Probiotici e difese immunitarie: qual è il legame?

Il colon, cioè l’ultimo tratto del nostro intestino, ospita miliardi di microrganismi costituiti, a loro volta, da migliaia di batteri diversi: questi batteri costituiscono la microflora intestinale. La flora batterica svolge numerose funzioni benefiche per l’organismo umano.

La composizione della flora batterica intestinale si modifica durante il corso della vita e il suo equilibrio può essere alterato da numerosi fattori, come la stanchezza, lo stress, disordini alimentari e l’utilizzo di farmaci specifici (antibiotici). Alcune modificazioni nella composizione della microflora intestinale sono state associate ad un’aumentata incidenza di malattie croniche. Sembra infatti che la flora batterica, soprattutto quando è alterata, possa avere un’azione pro-infiammatoria, cioè che stimola i meccanismi infiammatori. In questi casi, il corretto utilizzo dei probiotici può favorire il riequilibrio della flora intestinale e svolgere funzioni che contrastano le infiammazioni. Tuttavia, non vi sono sufficienti evidenze scientifiche per confermare un effetto certo di rinforzo del sistema immunitario da parte dei probiotici.

 

Terapia antibiotica e probiotici

Gli antibiotici sono farmaci creati appositamente per distruggere i batteri e spesso (nel 40% dei casi) hanno come effetto collaterale la diarrea, causata proprio dall’indebolimento della flora intestinale perché non in grado di distinguere i batteri “buoni” da quelli “cattivi”. Per questo motivo ed in questi casi, l’uso di probiotici resistenti all’antibiotico come quelli derivati dai lieviti (es: Saccharomyces boulardii) può risultare utile nel ristabilire più velocemente l’equilibrio intestinale.

 

Quando assumere i probiotici

Per essere efficaci i probiotici dovrebbero essere assunti sempre e solo a stomaco vuoto, per un tempo medio di 3-4 settimane e in un quantitativo di almeno un miliardo di batteri al giorno (109 UFC). Lo yogurt non contiene probiotici. I suoi batteri (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus) non resistono all’azione dei succhi gastrici e muoiono prima di arrivare nell’intestino. Questo non significa, però, che dobbiamo escludere lo yogurt dalla nostra alimentazione, anzi.

 

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